Voucher Inps, che cosa sono?

I Voucher INPS sono una forma contrattuale messa a disposizione dal Governo per permettere alle aziende di assumere in maniera lecita chi fornisce una prestazione di lavoro occasionale.

Come è facile comprendere, l’organismo dedito alla loro delibera è l’INPS.

Con il termine “lavoro occasionale”, si indicano quelle situazioni dove un dipendente fornisce il suo contributo all’azienda in modo sporadico. Negli ultimi anni, l’abrogazione del vecchio sistema di gestione dei voucher ha portato alla creazione di due nuovi strumenti per le aziende. Il Libretto Famiglia (LF) e il Contratto di Prestazione Occasionale (CPO).

Chi può utilizzare i voucher?

I voucher possono essere utilizzati da tutti, ma è bene fare una precisazione su chi può o non può utilizzare una determinata tipologia di voucher.

I voucher libretto famiglia possono essere utilizzati solo da persone private, che non hanno un’azienda o una partita IVA. Mentre il contratto di prestazione occasionale è utilizzato da lavoratori autonomi, aziende ed enti privati. È bene ricordare, che le modalità di utilizzo di comunicazione cambiano in base alla propria posizione e alla tipologia di voucher che si intende utilizzare.

Limiti economici dei voucher

Come è stato detto in precedenza, i voucher possono essere utilizzati sono per usufruire in maniera sporadica della prestazione di lavoro di una persona o azienda.

Per delimitare questo limite, il Governo ha stabilito che il limite per lavoro accessorio non può superare i 7.000 euro netti per chi percepisce i voucher. Mentre non deve superare i 2020 euro netti per il committente. Questi valori sono applicabili a tutte le categorie di lavoratori, ad esclusione dei cassaintegrati e persone che percepiscono una indennità di disoccupazione.

Come attivare i voucher?

Per chi ha intenzione di attivare uno o più voucher, deve seguire le attuali normative presenti in Gazzetta Ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2016, il decreto legislativo n. 185 del 24 settembre 2016, correttivo del Jobs Act, che recitano:

  • attivazione del voucher 60 minuti prima della prestazione;
  • comunicazione alla sede territoriale dell’ispettorato nazionale del lavoro delle generalità del lavoratore e dell’ora di inizio e fine della prestazione.

Come è facile comprendere, questa nuova modalità di attivazione del voucher, prima si aveva tempo fino a trenta giorni successivi alla prestazione, è stata messa in atto dal Governo per ridurre al minimo il lavoro in nero.

Per chi non rispetta queste modalità e viene colto in fragrante, sono previste delle sanzioni da 400 a 2.400 euro.

L’attivazione dei voucher può essere fatta tramite:

  • invio di un SMS al numero 339/9942256;
  • invio di una mail alla sede dell’Ispettorato del Lavoro (This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.);
  • inserimento dei dati richiesti nel formulario presente sul sito dell’INPS.

Non sono obbligati ad inviare una comunicazione:

  • enti pubblici;
  • attività non commerciali;
  • chi si occupa di lavoro domestico e famiglie.

Come è possibile incassare i voucher

Le modalità messe a disposizione dal Governo per la riscossione dei voucher sono diverse. E sono:

  • riscossione presso gli uffici postali per i buoni cartacei. Entro 2 anni dal termine della prestazione;
  • riscossione tramite l’INPS Card o con bonifico bancario per i voucher acquistati negli sportelli bancari. Entro 1 anno dal termine della prestazione;
  • riscossione mediante sportello bancario per i voucher acquistati agli sportelli bancari. Entro 1 anno dal termine della prestazione.
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